Inibitori dell'enzima integrasi: Raltegravir e Elvitegravir, nuovi agenti antiretrovirali
Uno studio di revisione ha esaminato la farmacologia, l'efficacia, la sicurezza e i profili di resistenza degli inibitori dell'enzima integrasi Raltegravir ( Isentress ) e Elvitegravir.
Il Raltegravir è attualmente approvato dalla Food and Drug Administration ( FDA ) per la gestione delle infezioni da virus HIV-1 in pazienti mai trattati o in adulti già trattati nell'ambito di un regime terapeutico combinato ottimizzato.
Quando utilizzato in combinazione con altri principi attivi, il Raltegravir ha dimostrato dopo 96 settimane efficacia virologica simile alla combinazione di Efavirenz, Tenofovir e Emtricitabina ( Atripla ) nei pazienti naive al trattamento.
A differenza di molti farmaci antiretrovirali, il Raltegravir non viene metabolizzato dal citocromo P450, mentre subisce glucuronidazione.
L'Elvitegravir è invece nelle ultime fasi di sviluppo clinico.
Uno studio di fase 2 ha dimostrato efficacia virologica, in pazienti già sottoposti a trattamento, analoga a regimi terapeutici basati su inibitori della proteasi dopo 24 settimane.
È stato studiato il potenziamento dell'Elvitegravir attraverso l'inibizione del metabolismo del CYP3A4, indicando un profilo farmacocinetico favorevole alla somministrazione una volta al giorno.
Sono in corso studi clinici di fase 2 e 3 per valutare il potenziamento dell'Elvitegravir.
La sperimentazione di fase 2 ha combinato Elvitegravir con un agente potenziante non-Ritonavir più l’associazione Tenofovir ed Emtricitabina ( Truvada ) una volta al giorno, come formulazione quad-pill.
Lo studio di fase 3 ha messo a confronto l'assunzione una volta al giorno di Elvitegravir potenziato con Ritonavir con Raltegravir due volte al giorno, entrambi somministrati con un regime di base ottimizzato.
Entrambi gli inibitori dell'integrasi sono ben tollerati e il Raltegravir ha poche interazioni con altri farmaci.
Sono state confermate mutazioni di resistenza in pazienti che stavano andando incontro a fallimento virologico e a resistenza incrociata tra Raltegravir ed Elvitegravir.
In conclusione, gli inibitori dell'integrasi costituiscono un nuovo approccio nella terapia antiretrovirale e forniscono un'opzione di scelta per i pazienti che hanno sviluppato resistenza agli altri antiretrovirali. ( Xagena_2010 )
Schafer JJ, Squires KE, Ann Pharmacother 2010; 44: 145-156
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